La Sicurezza delle Cure: le possibili azioni e gli strumenti per realizzarla

La sicurezza delle cure è uno degli obiettivi prioritari del nostro Servizio Sanitario Nazionale, è fondamentale per il suo perseguimento sviluppare ed accrescere la cultura della gestione del rischio.

La sicurezza in sanità è il risultato dell’integrazione della sicurezza clinica, organizzativa, tecnico strutturale e dei lavoratori.

Per ciascuno dei singoli ambiti gli attori da coinvolgere sono molteplici e spesso gli stessi sono impegnati in ambiti diversi. Questo perché la sicurezza delle cure in sanità non può essere considerata appannaggio del singolo ma il risultato della sinergia di più attori che si muovono in modo strutturato seguendo indirizzi precisi.


Il contesto sociale di oggi


Rispetto al passato il contesto in cui operano gli operatori sanitari, a tutti i livelli, è profondamente cambiato.

E con esso è cambiato il rapporto medico-paziente.

In passato si poteva definire come una relazione asimmetrica, ovvero un rapporto paternalistico basato sul principio di beneficenza – che prescrive l’obbligo di agire per il bene del paziente – ed il principio di non maleficenza – che esprime l’obbligo di non arrecare danno al paziente.

Oggi non è più così.

Infatti oggi si può definire una relazione simmetrica, ovvero un rapporto contrattuale basato sul principio dell’autodeterminazione del pazienti. In questo rapporti i contraenti, autonomi, uguali ed aventi il medesimo potere di negoziazione, sottoscrivono liberamente un patto.

In questo nuovo contesto sociale non va trascurato il ruolo determinante dei media, dei socialweb e delle piattaforme informatiche, quali fonti di informazioni non sempre attendibili o complete ma di grande diffusione tra la popolazione. E soprattutto in grado di orientarne il giudizio e le scelte.


Il fenomeno della Medicina difensiva


Sempre più pazienti ricorrono ai tribunali.
Di conseguenza, per difendersi, i dottori prescrivono più esami ed evitano interventi rischiosi.

Un cortocircuito che pesa sui conti statali e che viene definita Medicina difensiva. La paura dei dottori che ci costa 10 miliardi.

La medicina difensiva positiva (attiva) si verifica quando i medici prescrivono test, trattamenti o visite o evitano pazienti o trattamenti ad alto rischio, primariamente (ma non necessariamente in modo esclusivo), allo scopo di ridurre la propria esposizione al rischio di accuse di malasanità.

La medicina difensiva negativa (omissiva) si verifica quando i medici evitano determinati pazienti o interventi.

Atteggiamenti di medicina difensiva “positiva” e “negativa” sono sempre più diffusi in maniera preoccupante tra gli operatori, nel tentativo di minimizzare il rischio di contenziosi legali futuri.

In assenza di stime affidabili sui costi della medicina difensiva “negativa”, si valuta che solo quella c.d. “positiva” valga annualmente 10 miliardi di Euro pari allo 0,75% del Prodotto Interno Lordo.

In particolare, la medicina difensiva incide sulla spesa sanitaria in misura pari al 10,5% * del totale. (stime del Ministero della Salute )

Dalla Medicina difensiva alla Appropriatezza

Diventa quindi fondamentale passare dalla Medicina difensiva alla Appropriatezza

Più sicurezza del paziente = più appropriatezza = meno sprechi

L’appropriatezza esprime il livello corretto di utilizzo di una prestazione sanitaria in relazione a uno specifico problema di salute. (secondo linee guida cliniche e clinico-organizzative con vantaggi certi in termini di esito clinico ed equità).

Sotto-utilizzo, sovra-utilizzo e uso scorretto sono parimenti da evitare se si vuole garantire al paziente una maggiore sicurezza e al sistema sanitario la riduzione degli sprechi e, in definitiva, una gestione etica dell’assistenza.


Per rafforzare le competenze e le conoscenze dei professionisti in tema di sicurezza delle cure è necessario fornire loro l’opportunità di intraprendere percorsi formativi adatti. Creare quindi un patrimonio comune di conoscenze e competenze e che contribuiscano a realizzare miglioramento nelle erogazione di cure appropriate e sicure.




Il processo di gestione del rischio: concetti generali


La sicurezza delle cure è uno degli obiettivi prioritari del Servizio Sanitario Nazionale, è fondamentale per il suo perseguimento sviluppare ed accrescere la cultura della gestione del rischio.
Trattasi di un processo sistematico, comprendente sia la dimensione clinica che quella gestionale.  Impiega un insieme di metodi, strumenti e azioni che consentono di identificare, analizzare, valutare e trattare i rischi al fine di migliorare la Sicurezza dei pazienti.

La catena di generazione di un evento avverso inizia da una situazione di pericolo esistente che ha la potenzialità di determinare eventi indesiderati che possono anche non manifestare e/o generare un danno per il paziente.

Le situazioni di “pericolo”

E’ quindi fondamentale identificare le situazioni di “pericolodefinito come una situazione, un comportamento o un complesso di regole che possono contribuire all’accadimento di eventi quindi determinare un danno, e valutarne i rischi associati.

Più pericoli possono determinare l’accadimento di uno stesso evento. Ad esempio un evento di caduta del paziente può essere dovuto a pericoli “ambientali” (es. a una pavimentazione scivolosa) e a pericoli strettamente “clinici” (es. l’inadeguata valutazione del paziente in fase di accertamento infermieristico).

Un pericolo può manifestarsi con l’accadimento di più tipologie di evento, con conseguenze diverse sul paziente. Ad esempio, un pericolo tecnologico come l’avaria di un dispositivo medico invasivo può determinare l’impossibile erogazione di una prestazione sanitaria (con possibile impatto sulla salute del paziente, in assenza di un dispositivo backup) o direttamente un danno in caso di malfunzionamento pericoloso.

Un evento può infine evolvere in maniera differente e produrre danni differenti la diversa evoluzione dipende della predisposizione e della efficacia di controlli e barriere all’interno dell’organizzazione.


Stabilito che il sistema sanitario non può considerarsi esente da incidenti e, dunque, da rischi, la domanda che ci si pone è piuttosto semplice, ma nel contempo estremamente significativa: è possibile controllare è prevenire il rischio clinico?

La risposta è si , attuando un processo efficace di gestione del rischio.

Le principali fasi del processo di gestione del rischio

Il processo di gestione del rischio si articola in fasi successive, attraverso questo processo si passa dalla condizione di rischio iniziale a rischio che è solamente ridotto rischio, in quanto come abbiamo già ampiamente detto il rischio 0 non esiste.

Le fasi di gestione de rischio sono la fase di identificazione dei rischi a cui è esposta una Azienda sanitaria/struttura.

FASE 1: Identificazione dei rischi

FASE 2: Analisi dei rischi

FASE 3: Trattamento



Le Raccomandazioni Ministeriali sulla valutazione del Rischio


Il Ministero della Salute ha sviluppato un sistema di allerta per quelle condizioni cliniche ed assistenziali ad elevato rischio di errore. L’obiettivo è quello di mettere in guardia gli operatori sanitari riguardo alcune procedure potenzialmente pericolose.

Altro obiettivo è quello di fornire strumenti efficaci per la messa in atto di azioni che siano in grado di ridurre i rischi e promuovere l’assunzione di responsabilità da parte degli operatori allo scopo di attuare un cambiamento del sistema.

Le Raccomandazioni del SSN

La Direzione Generale della Programmazione Sanitaria ha provveduto, fin dal 2005, alla stesura e diffusione di “Raccomandazioni” per offrire agli operatori sanitari informazioni su condizioni particolarmente pericolose, che possono causare gravi e fatali conseguenze ai pazienti.

Esse si propongono di aumentare la consapevolezza del potenziale pericolo di alcuni eventi, indicando le azioni da intraprendere per prevenire gli eventi avversi.

Dal 2005 il Ministero della Salute ha inviato alle Aziende Diciannove Raccomandazioni per migliorare la sicurezza dei pazienti rispetto a condizioni cliniche ed assistenziali ad  elevato rischio di errore.

Sempre nel 2005 il Ministero della Salute ha avviato IL MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA mediante la raccolta ed analisi degli eventi per raggiungere una modalità unica di sorveglianza e gestione di questi eventi di particolare gravità.

Quali sono le azioni da mettere in campo per migliorare la sicurezza delle cure? Trovi ciò che stai cercando in un corso specialistico ECM FAD


In questo corso ECM dal titolo LA SICUREZZA DELLE CURE QUALI LE AZIONI E GLI STRUMENTI PER REALIZZARLA a cura della Dott.ssa Alessandra D’Alfonso.

L’obiettivo di questo corso è:
–   contribuire allo sviluppo di una cultura sulla sicurezza delle cure attraverso la condivisione
di un linguaggio comune, la definizione di strumenti e modelli atti a gestire il rischio nelle
strutture sanitarie alla luce della legge 24/2017
–   approfondire tematiche emergenti come il fenomeno delle aggressioni verso gli operatori
–   ripensare al consenso in applicazione della legge 219/17

Si tratta di un corso FAD completo che potrai eseguire ONLINE e del quale potrai scaricare o ricevere il certificato via email.

Il corso è compatibile con tutti i dispositivi e prevede una prova di apprendimento che potrà essere effettuata al termine del corso, dopo aver seguito le lezioni.
Quest’ultima consiste in un questionario composto da 54 domande a risposta multipla con 4 possibilità di risposta di cui una sola giusta.  La soglia di superamento prevista è del 75% con una doppia randomizzazione delle domande.

SONO POSSIBILI 5 TENTATIVI per il superamento dell’esame finale.

Il corso darà diritto a ben 18 crediti ECM previo superamento del prova finale.


Vorresti avere accesso a tutti i Corsi ECM presenti nel catalogo IKOS?

Esiste solo un modo: la GLOBAL CARD!

Con un’unica spesa di soli € 199,00 (esente iva) potrai accedere a tutti i corsi ECM FAD presenti nel catalogo IKOS. Per te decine di corsi di qualità divisi per professione, con i quali potrai facilmente completare il tuo obbligo formativo.