I Disturbi del comportamento alimentare
Cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare
Alcuni cenni su questa patologia complessa
I disturbi del comportamento alimentare (DCA), l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata sono patologie complesse, conseguenti a disturbi psicopatologici, che alterano profondamente la qualità della vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Possono provocare conseguenze fisiche anche gravissime, quali insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, e in alcuni casi portano anche alla morte.
L’anoressia e la bulimia rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i disturbi del comportamento alimentare rappresentano un problema di salute pubblica in costante crescita nei Paesi industrializzati. I primi sintomi dei DCA insorgono in età evolutiva e, secondo la letteratura scientifica, il tasso di incidenza tende ad aumentare, mentre l’età di insorgenza tende sempre più ad abbassarsi, coinvolgendo la pre-adolescenza.
Le donne con anoressia in Italia sono circa 25.000; quelle con bulimia circa 100.000.
I disturbi della condotta alimentare, di cui l’anoressia e la bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, hanno effetti spesso devastanti sulla salute psichica e fisica e quindi sulla qualità di vita di adolescenti e giovani adulti.
I Disturbi del Comportamento Alimentare e la società
I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) in particolare Anoressia, Bulimia e BED (Disturbo da abbuffate compulsive), rappresentano attualmente in Italia un problema di notevole gravità, con un incremento costante nella fascia compresa tra la prima adolescenza e l’età prepuberale.
L’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata sono malattie psichiatriche cultural-dipendenti, cioè fortemente correlate con modelli socioculturali caratterizzati da valori e simboli guida contraddittori e confusivi.
Sono costituiti da un’intensa polarizzazione psicopatologica sul cibo e sul peso corporeo: per restrizione alimentare, oppure per alimentazione caotica e compulsiva seguita da pratiche volte a eliminare il cibo ingerito allo scopo di aumentare o diminuire il peso corporeo.
Quale conseguenza della stretta correlazione tra condizioni sociali e storiche di vita e variabilità delle manifestazioni psichiche, comincia ad insinuarsi nella popolazione un fenomeno sporadico fino agli anni 60/70: il cibo per milioni di giovani inizia a divenire un nemico e si diffondono i Disturbi del Comportamento Alimentare che rappresentano una modalità nuova, moderna, di esprimere il proprio disagio psichico.
C’è assoluta concordanza nella comunità scientifica internazionale sull’età di insorgenza dei DCA che si colloca tra i 10 e i 25 anni. In questo intervallo di età la popolazione femminile presenta una incidenza di Disturbo alimentare intorno al 10%.
Società occidentale e concetto di bellezza femminile
La società occidentale veicola in maniera più o meno evidente modelli femminili ben precisi, caratterizzati dalla magrezza, dall’adeguatezza e dalla giovinezza. I modelli si incarnano in figure di riferimento, attrici, show girl, fashion blogger che rappresentano un obiettivo da raggiungere.
La moda della magrezza si è affacciata presso le società occidentale nel ‘900, costringendo le donne a grossi sacrifici. Determinante, a favore della pressione sociale verso la magrezza, è stato il cambiamento del ruolo sociale della donna rispetto al passato. Per molte ragazze la magrezza è il simbolo di alcune caratteristiche di alto valore sociale:
Autocontrollo, indipendenza, fascino accettabilità sociale, successo.
Ogni epoca storica tende a privilegiare una determinata malattia (latisi nell’800, la sifilide nel ‘700) che diventa la metafora di una determinata società, di un determinato mondo. Non c’è dubbio che il disturbo del comportamento alimentare, mai come in questa epoca connessa con la sicurezza di Sé, con il cibo amico e nemico, con l’ossessiva ossessione per l’apparenza, per la capacità di mimetizzarsi che ricorda quella dei virus, si presti a esprimere molti grandi temi, paure e contraddizioni della nostra epoca.
Laura Dalla Ragione – “La Casa delle bambine che non mangiano”
La DCA si trova in prevalenza nei Paesi industrializzati dove vi è maggiore facilità ad acquistare cibo e la magrezza rappresenta un valore e un obiettivo da raggiungere. Inoltre le modificazioni socioculturali degli ultimi anni hanno comportato un importante disagio nelle famiglie con significative modificazioni nel sistema dei valori. L’adolescente è in cerca di punti di riferimento e le difficoltà interne spesso lo inducono ad adottare modelli esterni legati all’immagine e all’apparire: il contesto culturale contemporaneo sostiene la valorizzazione narcisistica, l’apparenza e il successo per cui il corpo esibito diviene il luogo privilegiato della rappresentazione e dell’immagine di sé.
Di Anoressia si può morire
I Disturbi del Comportamento Alimentare hanno effetti spesso devastanti sulla salute psichica e fisica e quindi sulla qualità di vita di adolescenti e giovani adulti. Se non trattati tempestivamente, possono diventare una condizione permanente e nei casi gravi portare alla morte.
I tassi di mortalità per anoressia superano il 10 per cento: è la malattia psichiatrica con tasso di mortalità più elevato. L’anoressia e la bulimia rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali.
Se trattati, i DCA possono però risolversi nell’arco di tre – quattro anni e nel 70-80 per cento dei casi la guarigione è stabile.
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