Spondilolisi e Spondilolistesi

Definizione, cenni storici e diagnosi corretta

La Spondilolisi e la spondilolistesi sono patologie molto diffuse nella popolazione generale e causa di disabilità notevole in tutte le face di età, in alcuni casi anche tra gli adolescenti.

Definizioni

Spondidolisi: la mancanza di continuità ossea tra le apofisi articolari superiori e quelle inferiori di una stessa vertebra

Spondidolistesi: lo scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante (associato o meno a Spondidolisi)


Cenni storici


Il termine “Spondidolistesi” viene descritto per la prima volta nel 1782 dall’ostetrico belga dr. Herbinaux quando notò una prominenza anteriore al sacro alterare il canale del parto e rendere così necessario il ricorso al taglio cesareo.

Successivamente nel 1854 venne introdotto da Killian

spondylos  –  vertebra

olisthesis – scivolamento

Ovvero lo scivolamento di una vertebra o di parte di una vertebra rispetto alla vertebra sottostante.

Nel 1897 vari studi sui cadaveri hanno dimostrato la presenza di un difetto osseo frequentemente associato alla spondilolistesi interessante le regioni istmiche. Tale alterazione prese il nome di spondilolisi.

Finalmente nel 1895, con l’introduzione della radiologia, la dimostrazione della spondilolistesi diventa possibile anche negli individui in vita.

  • Fredrickson per primo ,con metodica radiologica, mette in evidenza la spondilolisi anche nella popolazione pediatrica
  • Junghanns nel 1930 descrive la spondilolsitesi in assenza dispondilolisi e parla di pseudo spondilolistesi di natura degenerativa
  • Meyerding negli anni 30 descrive i gradi di scivolamento della spondilolistesi
  • Vidal e Marnay nel 1983 studiano la spondilolisi anche nella popolazione pediatrica

L’epidemiologia della Spondidolisi


  • incidenza: 5% nella popolazione generale, 4,4 % in popolazione sotto i 6 anni di età, 6% negli adulti
  • prevalenza maggiore nei maschi e nella popolazione bianca
  • incidenza maggiore negli atleti (alcuni tipi di sport in particolare)
  • non unica causa di spondilolistesi (ma è la più studiata)

Patogenesi

La patogenesi delle due patologie è molto complessa e legata all’anatomia e alla biomeccanica del passaggio lombo-sacrale. Inoltre la patogenesi della spondilolisi – spondilolistesi istmica è diversa dalla spondilolistesi degenerativa.

SPONDILOLISI E SPONDILOLISTESI ISTMICA

I movimenti in iperestensione della colonna lombare, ripetuti e continui, spesso associati a un trauma o microtraumi ripetuti in anamnesi, mettono sotto stress l’istmo vertebrale… (teoria dello “schiaccianoci”) provocando nel corso del tempo una frattura “da stress” dell’istmo vertebrale (“ghigliottinamento” dell’istmo da parte del processo articolare inferiore della vertebra superiore).

Quando la spondilolisi è bilaterale, le forze a livello della giunzione lombosacrale (disco intervertebrale in particolare) possono dare luogo allo scivolamento.

SPONDILOLISTESI DEGENERATIVA

Per questo tipo di spondilolistesi la patogenesi è diversa: non sono infatti presenti la lisi istmiche o alterazioni di tipo traumatico. La patogenesi è degenerativa a carico del disco intervertebrale e delle faccette articolari posteriori.

Lo scivolamento progressivo della vertebra associato alle alterazioni degenerative porta al canale stretto lombare ma non tutte le spondilolistesi progrediscono nel loro scivolamento. Questo dipende dai parametri spino-pelvici come l’incidenza pelvica, il tilt pelvico e lo slope sacrale e la loro relazione (complessa) con la lordosi lombare e l’assetto sagittale della colonna vertebrale.

Presentazione clinica

I pazienti con spondilolisi o spondilolistesi possono essere asintomatici. Il grado di deformità e di scivolamento non è infatti sempre correlabile con i sintomi.

SINTOMI CARDINE

  • dolore di tipo “meccanico” (migliora con il riposo, peggiora con il movimento)
  • dolore irradiato all’arto inferiore (tipo sciatico)

SINTOMI ASSOCIATI

  • dolore discogenico (peggiora da seduti e in flessione del tronco)
  • dolore da faccette articolari (peggiora in estensione)
  • alterazioni della sensibilità agli arti inferiori
  • alterazioni della forza
  • claudicatio neurogena

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